mercoledì 19 settembre 2018

SCOOTERISTA CADE SU UNA MASSA DI PESCE FUORI DAL MERCATO ITTICO E SI INFORTUNA: MERCE IN SOVRANNUMERO, PREZZI A PICCO

Questa mattina attorno alle ore 5 uno scooterista si è infortunato cadendo dal proprio motociclo al mercato ittico all’ingrosso, dopo essere scivolato su una notevole quantità di pesce (azzurro o triglie), abbandonato da qualche pescatore nella zona di passaggio sulla banchina invece di collocarlo correttamente ai lati. Come mai questo pesce era abbandonato? Il fermo pesca è finito il giorno 10, l’attività è ripresa a regime, tanto che certi giorni viene pescata una notevole quantità di triglie, il cui prezzo diventa bassissimo e non diventa remunerativo venderlo al mercato. C’è chi, come i vongolari del consorzio, portano al mercato la quantità richiesta dal mercato stesso, senza sfruttare la risorsa marina inutilmente. Altri modelli di pesca, invece, riducono la scorta di prodotto già nel mare, col risultato di non venderlo e di abbandonarlo: almeno (è il suggerimento) servisse per le opere caritatevoli verso gli indigenti, da parte dei servizi sociali o delle comunità cattoliche che siano.

venerdì 14 settembre 2018

I CARABINIERI SEQUESTRANO PESCE SENZA DOCUMENTAZIONE: MULTA DI 1500 EURO PER ALCUNI COMMERCIANTI CINESI

Questa mattina attorno alle 5, al mercato ittico all’ingrosso di Chioggia, alcuni commercianti cinesi sono stati fermati per accurati controlli da parte dei Carabinieri della Compagnia di stanza a Sottomarina. I militari hanno attestato che circa 50 kg di pesce fra granchi, triglie e gallinelle venivano caricati senza alcun documento che ne attestasse la provenienza. I cinesi sono stati quindi sanzionati con 1500 euro di multa, oltre al sequestro del pesce. Già nei giorni scorsi altri asiatici sono stati fermati e multati dalla Guardia di Finanza con ben 560 kg di pesce e molluschi trasportati senza documenti nel lungomare di Sottomarina. In quell’occasione il prodotto è stato devoluto alla Caritas diocesana.

venerdì 7 settembre 2018

L'ISPRA ANALIZZA I RIFIUTI RECUPERATI IN MARE DAI PESCATORI: PER DUE TERZI SONO DI PLASTICA

Dopo la pausa estiva dovuta al fermo biologico, i pescatori della marineria di Chioggia riprendono l’attività nota come fishing for litter (la pesca dei rifiuti), contribuendo così alla pulizia del mare Adriatico. Dal gennaio 2018, infatti, nell’ambito del progetto internazionale di cooperazione tra Italia e Croazia “ML-REPAIR” (REducing and Preventing, an integrated Approach to Marine Litter Management in the Adriatic Sea) di cui l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) è partner, è ripartita l’attività di raccolta dei rifiuti pescati in mare. Chioggia, avendo iniziato nel 2014, è pioniera di questa meritevole iniziativa, attualmente oggetto di grande interesse anche da parte del Ministero dell’Ambiente: «Nei primi 6 mesi di attività sono state raccolte all’incirca 30 tonnellate di reti dismesse e rifiuti marini. Un quantitativo davvero significativo che, grazie al prezioso aiuto dei pescatori di Chioggia, è stato sottratto al mare», afferma il responsabile del programma per ISPRA.
I pescatori che partecipano al progetto infatti selezionano e raccolgono i rifiuti dal pescato stoccandoli a bordo in appositi sacchi. Una volta a terra, i rifiuti vengono conferiti in un contenitore collocato all’interno del mercato ittico all'ingrosso, regolarmente svuotato dal gruppo VERITAS che si occupa dello smaltimento, e analizzati dai ricercatori ISPRA: i rifiuti marini analizzati nei mesi di giugno e luglio scorso, per il 67% si sono rivelati essere plastica, il 17% tessile e l’8% gomma. Il progetto ML-REPAIR ha come obiettivo principale quello di creare azioni comuni tra Italia e Croazia, per la riduzione dei rifiuti nel mare Adriatico attraverso campagne di sensibilizzazione e il coinvolgimento diretto dei pescatori. ML-REPAIR prevede la realizzazione del fishing for litter anche in tre porti italiani e in sei porti croati. Il cassone ospitato da SST nell’area del mercato ittico è a disposizione di tutti i pescatori della marineria di Chioggia per depositarvi i rifiuti pescati accidentalmente in mare, così come le reti dismesse.

mercoledì 5 settembre 2018

SFUGGONO ALLA GUARDIA DI FINANZA, VONGOLARI CHIOGGIOTTI ROVESCIATI IN LAGUNA: UN ARRESTO

Nella notte fra martedì e mercoledì, in laguna di Venezia dalle parti dell'isola di San Giorgio in Alga, due vongolari di frodo chioggiotti hanno cercato di fuggire alla vista dell'imbarcazione della Guardia di Finanza. Ne è nato un inseguimento che ha visto i militari avvicinarsi allo scafo, quindi un urto che ha rovesciato il natante, con i molluschi finiti di nuovo in acqua. Dei due pescatori uno è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, un altro anche arrestato. Eventuali ulteriori aggiornamenti in seguito nei blog di Chioggia Azzurra.

domenica 2 settembre 2018

PIOGGIA DI MULTE ALLA MARINERIA PER ORMEGGI LASCIATI PRIMA DI MEZZANOTTE: 4MILA EURO ANCHE PER UN SOLO MINUTO, REGOLE DA RIVEDERE

Quattromila euro di multa per aver tolto gli ormeggi un minuto prima di mezzanotte. È accaduto a circa venti pescherecci chioggiotti, che due giorni fa si sono visti notificare le ingenti contravvenzioni dalla Capitaneria di Porto di Chioggia: l'infrazione al severo regolamento risale al mese di giugno, quando la Guardia Costiera ha monitorato per tre domeniche consecutive l'uscita in mare. La legge dice che lo scafo deve abbandonare gli ormeggi non prima di mezzanotte: la rilevazione avviene automaticamente, attraverso lo strumento AIS (Automatic Identification System) che ricorda l'autovelox o il t-red al passaggio col semaforo rosso. Ogni imbarcazione lo detiene a bordo, con l'obbligo di tenerlo acceso durante la navigazione, di modo che ogni operazione resti tracciata e memorizzata, potendola controllare a ritroso anche dopo moltissimo tempo.
I pescatori sono naturalmente al corrente delle imposizioni, e soprattutto del fatto che la macchina non fa differenza tra pochi secondi e mezz'ora; ciò che sgomenta non è l'applicazione delle regole effettuata di default dalla Capitaneria, che svolge il proprio compito e più volte ha avvisato chi va per mare, quanto appunto l'esistenza di una norma inflessibile e priva di una adeguata proporzione tra il fallo e la sanzione. Questo perché oltre ai 4mila euro -decisamente tanti- ogni infrazione comporta la perdita di 6 punti dalla licenza che abilita alla pesca: e si sono verificati casi di natanti che -avendo accumulato anche tre multe- dopo il depennamento di 18 punti rischiano di restare al palo, ora che si avvicina il 10 settembre, data di rientro al lavoro a seguito del fermo biologico.
Il fatto che tutti i pescherecci siano stati tracciati quando ancora erano dentro le dighe del porto aumenta il fermento della marineria: domattina il consorzio armatori e le cooperative incontreranno il nuovo assessore alla Pesca, Daniele Stecco, per prospettargli la situazione e sperare in un dialogo con il comandante della Capitaneria di Porto, utile magari a scontare il numero di pagamenti -e di punti da detrarre- per chi è più esposto. Ma la grande battaglia dev'essere politica e spostarsi sul piano legislativo, a Roma, dove cum grano salis può essere corretta la stortura che equipara il lieve vantaggio alla frode: la palla ai parlamentari del territorio, e a coloro che sono stati eletti nei collegi dei litorali di pesca. Perché quattromila euro per un minuto di anticipo, specie se decretati da un sistema elettronico, sono veramente troppi.