venerdì 2 dicembre 2011

DISPONIBILI ON LINE DA MERCOLEDÌ DATI SU PESCA DEL PIÙ GRANDE MERCATO ITTICO ITALIANO ULTIMI 65 ANNI


DISPONIBILI ON LINE DA MERCOLEDÌ DATI SU PESCA DEL PIÙ GRANDE MERCATO ITTICO ITALIANO ULTIMI 65 ANNI

COMUNICATO STAMPA N° 2355 DEL 02/12/2011

(AVN) – Venezia, 2 dicembre 2011

Dal prossimo mercoledì 7 dicembre sarà on line la banca dati della pesca a Chioggia: 65 anni di andamento del settore relativo ad una delle maggiori marinerie nazionali, in italiano ed in inglese, proposti attraverso le statistiche ufficiali del Mercato Ittico clodiense e le rilevazioni della locale Capitaneria di Porto dal 1945 ad oggi.
L’evento verrà ufficialmente presentato nel corso di un incontro che si svolgerà nella stessa giornata, con inizio alle 10,30, nell’Aula Magna di Palazzo Grassi di Chioggia, sede del Museo di Biologia Adriatica e del corso di laurea in Biologia Marina dell’Università di Padova.
Dopo il saluto del Direttore del Dipartimento di Biologia dell’Ateneo Patavino e delle autorità Comunali, interverrà l’assessore alla pesca del Veneto Franco Manzato. Seguiranno le relazioni della prof.ssa Maria Berica Rasotto, direttrice del corso di laurea e del Museo, sulle attività svolte nell’ambito del progetto Clodia per lo sviluppo sostenibile degli ambienti costieri; di Antonio Gottardo responsabile regionale di Lega Pesca che parlerà delle sinergie con l’Università; di Carlotta Mazzoldi del Dipartimento di Biologia che illustrerà la banca dati.
L’iniziativa è stata sostenuta dalla Regione del Veneto, in collaborazione con l’Ateneo Patavino, Lega Pesca e il Comune di Chioggia, che ha messo a disposizione la sede di Palazzo Grassi.

dall'Ufficio Stampa della Regione Veneto

mercoledì 30 novembre 2011

PESCA SEMPRE PEGGIO: tentativo di autoridursi le giornate di pesca


Situazione sempre più pesante per la marineria,sabato prossimo è previsto un incontro presso la sala maggiore del consiglio del comune di Chioggia per tutta la marineria:armatori,pescatori...si vuole arrivare ad un accordo di auto-limitarsi le giornate di pesca, in sostanza tornare alle quattro giornate di pesca, qualcuno addirittura afferma che tre sarebbero sufficienti.Speriamo bene per i nostri pescatori, ricordiamoci che non è solo un problema di una categoria ma dell'intera città, se si ferma la pesca, soprattutto in un momento come questo.

sabato 12 novembre 2011

“ strage” di verbali per la marineria di Chioggia

Purtroppo gli inconvenienti continuano a non mancare per la marineria Chioggiotta,lunedì scorso infatti la capitaneria di porto ha effettuato una verifica a tappeto sull’osservanza delle nuove regole che prevedono tre giorni di pesca riscontrando che numerosi pescherecci pur avendo presentato la dichiarazione di non essere usciti in mare in realtà erano andati a pescare.
Sembra che il riscontro sia stato fatto controllando la mattina le barche che non erano all’ormeggio e al pomeriggio verificando i fogli d’asta,ovviamente chi aveva presentato la mattina in capitaneria la dichiarazione di non essere usciti in mare è stato, è il caso di dirlo,beccato con le dita nella marmellata.



In realtà non è che i pescatori abbiano elaborato una strategia per aggirare le regole, la giornata di pesca inizia dopo la mezzanotte, lunedì le condizioni meteo sembrava che potessero permettere l’uscita in mare ma dopo poche “ calae” i comandanti hanno preferito desistere e rientrare in porto, c’è chi alle sei della mattina era già ormeggiato in banchina e chi è rientrato alle 11.
A quel punto avendo pescato molto poco, si parla di quantitativi minimi, molti pescherecci, ci dicono 35 barche, avrebbero pensato di non perdere la giornata presentando ugualmente la dichiarazione di non essere usciti ma a questo punto le autorità preposte, hanno effettuato i controlli accertando l’inadempimento.
Questo atto potrebbe essere molto più grave di quello che si pensa in quanto c’è il reato di aver presentato una dichiarazione falsa le cui conseguenze oltre a presentare risconti penali potrebbe far perdere il rimborso dei 60 giorni di fermo tecnico terminato lo scorso settembre.
Certamente bisognerebbe fare dei distinguo perché un conto è chi è uscito in mare, per guadagnarsi il pane, e dopo un paio di prove di pesca ha preferito tornare, un altro è chi ha utilizzato praticamente tutta la giornata di pesca portando al mercato dei quantitativi più consistenti d’altra parte la capitaneria di Porto ha il dovere di far osservare le regole.
L’obbligo di pesca di tre giorni la settimana terminerà la penultima settimana di novembre, si tornerà ai cinque giorni alla settimana-


Andrea Comparato

sabato 5 novembre 2011

PREZZI del PESCE in PICCHIATA? di chi è la responsabilita??


Ascoltando i pareri sui problemi della pesca di Chioggia avevo familiarizzato con termini e vocaboli tipicamente di mare quando, ho scoperto, esiste la dimensione Manzoniana del mondo della pesca chioggiotta, con tanto di “innominato”, “ Don Rodrigo” e gli immancabili “ bravi”.
Non sono pochi coloro che attribuiscono la responsabilità del crollo dei prezzi del pesce al mercato ittico, alcuni pescatori accusano apertamente i colleghi di non osservare la regola di pescare solo tre giorni ( 72 ore) alla settimana, come fissa il decreto.
Nell’ultima settimana i prezzi del pesce conferito al mercato ittico si sono abbassati ad un livello che difficilmente garantisce la remunerazione agli armatori e agli equipaggi. I barboni da cinque/sei euro sono arrivati a uno, le sogliole a nove mentre inizialmente erano pagate 15/16 anche 18 e quelle mezzane a sei, i moli addirittura a cinquanta centesimi.
La principale causa del ribasso è sempre la stessa: al mercato viene conferito troppo prodotto e quindi il prezzo si abbassa, mentre non diminuiscono certamente i costi di esercizio (in primo luogo quello del gasolio). E’ un circolo vizioso negativo per i pescatori e per quelle risorse ittiche che le nuove normative dovrebbero preservare, ma oltre alla concorrenza poco corretta di una parte dei pescatori che lavorano più ore del consentito, ho raccolto esplicite dichiarazioni di pescatori che incolpano alcuni loro colleghi di avere i classici “ pali” di guardia alla Capitaneria di Porto e della Finanza.
E’ il caso di giovedì scorso. Nonostante il decreto prevedesse la giornata come festiva, una parte della marineria è uscita regolarmente in mare mentre gli altri pescherecci sono rimasti fermi per la festività. A voler essere ingenui si potrebbe pensare ad una diversa interpretazione della regola, in buona fede, da parte degli operatori… ma, guarda caso è arrivato un fonogramma che in pratica autorizzava l’uscita alle 19,30 della sera!!! Tardi per diramare a tutti l’informazione, far riunire gli equipaggi, prepararsi e partire.
Questo è quanto spiega con estrema precisione nell’intervista allegata Renzo Zennaro della A.G.C.I. Agrital, operatore del settore: qualcuno era stato informato preventivamente dell’arrivo di questo fonogramma.
Il panorama non ispira certo all’ottimismo, siamo in presenza di una crisi economica senza precedenti, cosa accadrà quando cesserà il limite dei tre giorni e i pescatori andranno a pescare per cinque?
Vinceranno i Renzo Tramaglino oppure l’innominato e i sui brav-acci???
Andrea Comparato





Intervista a Renzo Zennaro della A.G.C.I.AGRITAL

lunedì 24 ottobre 2011

ANCORA UNA DISGRAZIA IN MARE

Sono trascorsi poco più di quattro mesi dalla scomparsa in mare del povero Luigino Vianello e purtroppo sembra che il mare abbia fatto altre due vittime,tra l'altro fratelli.
Tecnicamente sono da considerarsi dispersi ma non è che praticavano il loro tipo di pesca in Laguna e quindi si potrebbe sperare di ritrovarli magari pieni di freddo in qualche barena sperduta, pescavano in mare, mancano praticamente da sabato notte e quindi è effettivamente difficile sperare di ritrovarli in vita.
Due fratelli, due persone semplici che non si trovavano a fare la pesca abusiva delle vongole in laguna perché non volevano avere conseguenze penali,preferivano andare in mare con le reti da posta.
Nel video l'intervista di un loro amico pescatore che fino a qualche giorno prima usciva in mare negli stessi orari ma che con l'avvento delle condizioni metereologiche più difficili aveva preferito desistere dalla battuta di pesca di sabato anche se le condizioni del mare non erano particolarmente problematiche ma, sappiamo,a volte basta un attimo...




venerdì 14 ottobre 2011

PRIME DUE SETTIMANE DI PESCA: Non tutti osservano le regole



Sono passate appena due settimane dal ritorno in mare dei pescatori, dopo il fermo tecnico di 60 giorni, che già emergono le prime difficoltà per quanto riguarda l’osservanza delle regole che impongono solo tre giorni di pesca, infatti alcuni pescherecci approfittando della possibilità del giorno di recupero sono usciti in mare a pescare per più giorni.
In pratica la regola è quelle di pescare per tre giorni ed è consentito un giorno di fermo, che va dichiarato alle autorità marittime, quindi qualche peschereccio è uscito ugualmente in mare dichiarando il falso.
Ovviamente non solo a discapito della serietà di tutta la categoria ma anche creando le condizioni di un pregiudizio economico per TUTTI i pescatori, infatti in queste prime settimane di pesca, anche se il prezzo al mercato ittico non è stato particolarmente remunerativo, gli equipaggi sono riusciti a guadagnare,ma ora se si dovesse perseverare a uscire in mare per un numero di giorni superiori al consentito sicuramente il prezzo del pesce diminuirebbe ancora vanificando la remunerazione e, ovviamente, impoverendo ancora di più le risorse ittiche.
Questo è quanto dichiarano a denti stretti molti pescatori, che sono arrivati anche a lamentarsi presso rappresentanze di categoria e istituzionali rifiutandosi però di indicare i soggetti inadempienti per paura di rappresaglie.
Speriamo che gli stessi pescatori riescano ad essere più vigili nei confronti dei loro colleghi pescatori, è significativo quanto sta accadendo nel settore orticolo, il radicchio che fino all’anno scorso a malapena copriva i costi di produzione per eccesso di offerta in questi giorni è stato venduto molto bene consentendo buoni guadagni, anche se, a onor del vero, non è stato per capacità organizzative del comparto ma per una diminuzione dell’offerta dovuta alla scarsità di produzione.

video in caricamento: La testimonianza ( in incognito) di uno dei pescatori
che si sentono danneggiati dal comportamento scorreto di alcuni
colleghi di pesca




sabato 8 ottobre 2011

PRIMA SETTIMANA DOPO IL FERMO PESCA




Non è facile fare un bilancio così presto, bisognerà aspettare ancora qualche settimana, certo i problemi non mancano di certo alla marineria, il pescato è stato inferiore alle aspettative, il prodotto pur essendo di discreta pezzatura non ha raggiunto buoni livelli di remunerazione,oltre a tutto questo c'è stata una specie di beffa sul costo del gasolio.
Infatti al primo rifornimento con il quale tutti i comandanti si sono approvvigionati per affrontare la settimana di pesca hanno acquistato il carburante a 73 centesimi di euro al litro, quattro giorni dopo è sceso a 0,68 in pratica per alcuni pescherecci che imbarcano da 60 a 200 quintali di gasolio la differenza poteva arrivare anche a 370 euro.


lunedì 3 ottobre 2011

PRIMO GIORNO DI PESCA DOPO IL FERMO TECNICO DI LUGLIO E AGOSTO



La marineria di Chioggia ricomincia a pescare domenica notte.
Primo giorno di pesca per la marineria di Chioggia, e non solo, i tempi di pesca definiti sono di tre giorni, però nonostante ci siano stati 60 giorni di fermo pesca e innumerevoli incontri un po’ a tutti i livelli non sono ancora ben chiare per tutti le modalità del giorno di recupero.
Con il decreto del mipaaf del 14/7 scorso nelle 8 settimane successive al fermo pesca scaduto il 30 di settembre nell’area che va da Trieste a Bari ( gsa 17) l’esercizio della pesca a strascico non è consentita il venerdì e un altro giorno a scelta dell’armatore che deve essere comunicato alla Capitaneria di Porto entro il giorno stesso.
Il consorzio armatori pescherecci di Chioggia ha cercato più volte di chiarire e definire questo punto purtroppo gli incontri con l’autorità marittima sono andati deserti a causa delle assenze della marineria stessa.
Si inizia quindi a pescare con un po’ di malumore, la speranza è che il prodotto sia presente, sembra però che il primo giorno di pesca nonostante i 60 giorni di fermo non siano stati entusiasmanti, bisognerebbe riuscire a capire le cause.
Forse anche il clima, con questo settembre con 30 gradi fissi, è una concausa.
Speriamo bene che si arrivi a soluzioni condivise e soprattutto con l’armonia di tutti i pescatori.

venerdì 23 settembre 2011

QUESTA MATTINA INCONTRO A ROMA DELLA COMMISSIONE CONSULTIVA DELLA PESCA 23 SETTEMBRE 2011

Delegazione Chioggiotta alla commissione consultiva della pesca a Roma.
Si riunisce oggi a Roma la commissione consultiva sulla pesca alla quale oltre a partecipare tutte le federazioni ci sarà anche il chioggiotto ROBERTO PENZO detto Tanfa,in rappresentanza della MARINERIA D’ITALIA e D’EUROPA.
Sicuramente il tema principale sarà sulle 72 ore ( avere la possibilità di pescare in 4 giorni invece che in 3 come prevede ora il decreto) proposta che però era già stata bocciata, si spera di riuscire perlomeno a programmarla per il futuro.
Poi senz’altro il tema sarà sulle reti gemelle, in bassa Italia attualmente in alcune località stanno ancora pescando con le reti gemelle particolarmente incisive sul fondale bocciate in altre località per l’impatto ambientale.
E’ un momento particolarmente critico per la pesca: voci che girano che verranno ridotto gli sgravi fiscali sulla contribuzione del 30% alle aziende e quindi dall’attuale 80 si scenderà al 50, i pescatori autorizzati con le reti da posta riferiscono che hanno preso pochissimi pesci mentre l’anno precedente nello stesso periodo c’era molta più abbondanza,quindi i pescatori sono fortemente preoccupati di non riuscire a trovare pesce a sufficienza malgrado il prolungato fermo biologico.
E’ significativo che negli anni precedenti praticamente il 90% dei pescatori approfittava del fermo biologico per portare la barca in cantiere per la manutenzione, quest’anno lo hanno fatto in pochissimi.
Sul tavolo, anche se probabilmente oggi non se ne parlerà, c’è una sfilza di novità che il mondo della pesca dovrà assolutamente fare proprie come ad esempio il passaggio a forme di pesca che prevedano il controllo basato sui quantitativi commercializzabili.
In pratica ogni peschereccio dovrà uscire in mare con la lista della spesa sui quantitativi da portare a casa.
Sentiremo oggi cosa ci riporterà la delegazione Chioggiotta.


L'incontro previsto è saltato per l'assenza delle rappresentanze di altre regioni, sicuramente ci sarà dell'amarezza per chi si è fatto oltre mille chilomentri per essere presenti.

giovedì 15 settembre 2011

L'INCONTRO CON IL MINISTRO ROMANO E' SALTATO

L’INCONTRO CON IL MINISTRO SAVERIO ROMANO E’ SALTATO

Notizie non buone per il mondo della pesca, al di là che l’incontro previsto per oggi con il Ministro Saverio Romano è saltato, anche le richieste di rimodulare il periodo di fermo pesca presentate alla commissione consultiva della pesca portate dal dirigente dell’ufficio regionale del Veneto Dr Mario Richieri , che in sostanza raccoglievano le istanze oltre che del Veneto anche dell’Emilia Romagna e del Friuli sono state respinte ( si chiedeva si anticipare la ripresa della pesca) e quindi continuano a rimanere valide quelle da decreto.
Rimane ancora in piedi invece l’ipotesi per la piccola pesca di poter allungare il periodo di pesca da tre ad almeno quattro giorni ma anche questo verrà valutato dalla commissione consultiva centrale per la pesca e l’acquacoltura che si riunirà la prossima settimana.
Nei precedenti incontri regionali del tavolo della crisi di pesca ai quali hanno partecipato ( cogevo, federpesca, coopesca e coldiretti/impresa pesca) sono stati affrontati i temi attuali relativi alla moria delle vongole ( fasolari) , dei distretti e delle demolizioni della piccola pesca delle quali si chiede di aggiornarle ai pescherecci inferiori alle 10 tsl.
Gli amici del consorzio armatori pescherecci di Chioggia in questi giorni di fermo pesca non si sono mai fermati di incontrare le varie parti per cercare, almeno cercare, di porre i presupposti per risolvere i problemi.
E quindi incontri con l’amministrazione comunale nelle persone del sindaco e del vicesindaco, ai quali, tra le altre cose, hanno sollecitato di trovare la possibilità di aiutare la famiglia dell’amico scomparso in mare Luigino Vianello.
Incontri anche con il mondo del sindacato sempre sul tema delle tabelle di armamento per poter diminuire gli equipaggi da quattro a tre persone ( per le oltre 25 tsl)
Tra le possibilità che si presentano a livello salariale per i marittimi c’è quella  di utilizzare la cassa integrazione in deroga che consentirebbe di mettere in cassa integrazione un giorno alla settimana il marinaio che potrebbe alleviare le difficoltà economiche e di mutuare dalla regione Marche la possibilità di anticipare la retribuzione del fermo pesca al marinaio dall’armatore che, a sua volta, potrà poi scalarla dall’anticipo iva.
Questo però si potrà fare solo con l’accordo tra tutti gli armatori.

VIDEO D'ARCHIVIO PRECEDENTI

 





venerdì 2 settembre 2011

Raccolta fondi per l'amico LUIGINO VIANELLO scomparso in mare tre mesi fa causa incidente di pesca

Il consorzio armatori pescherecci di Chioggia ha raccolto dei contributi per la famiglia dell'amico pescatore Luigino Vianello, scomparso tre mesi fa per un incidente di pesca. Ringraziando le ditte Blu Pesca e F.lli Zennaro(Renzo Ivano Mauro) che hanno partecipato, vogliono anche informare che chi volesse dare un contributo può farlo contattando Elio dall'acqua numero di cellulare 3381427562 i fondi verranno consegnati alla famiglia sabato mattina. La messa di suffragio dei Trigesimo si effettuerà sabato 03 agosto 2011 alle 18.00 presso la chiesa di San Giacomo. Si ringrazia anticipatamente chi vorrà partecipare


mercoledì 31 agosto 2011

Incontro a Porto Garibaldi del 30 agosto 2011


Incontro a Porto Garibaldi del 30 agosto 2011
In attesa dell’incontro programmato del 15/9 a Roma dell’assessore regionale alla pesca con il ministero della pesca le marinerie dell’alto adriatico si sono incontrate ieri a Porto Garibaldi.
Sarà stato anche un incontro, forse, di periferia ma evidentemente la presenza di una cinquantina di pescatori in rappresentanza delle marinerie del veneto e dell’emilia romagna ( LEGA,LEGA PESCA,AGC e le marinerie d’Italia e d’Europa) il consorzio armatori pescatori di Chioggia, il vicesindaco di Porto Garibaldi, il sindaco di Goro e l’assessore regionale alla pesca dell’Emilia Romagna (il vicesindaco di Chioggia e assessore alla pesca purtroppo non poteva essere presente) testimoniano la grande preoccupazione della categoria a fronte delle nuove regole entrate in vigore e di quelle che arriveranno ( licenza di pesca a punti).
L’attenzione principale è stata verso i piani di gestione locali infatti l’unione europea praticamente impone un accordo tra le marinerie per quanto riguarda gli orari di pesca che dovrebbero essere uguali per tutti i pescatori,ma qui scatta un primo problema perché per la categoria delle barche all’industria va benissimo pescare per tre giorni di seguito ( 72 ore) mentre per la piccola pesca sarebbe più opportuno , sempre le 72 ore, che però possano essere gestite nell’arco della settimana perché i pescherecci più piccoli hanno più difficoltà in caso di maltempo o di avaria.
La spada di Damocle che impone l’Unione Europea è rappresentata dal doppio spauracchio di sanzioni all’Italia e di tagliare i finanziamenti alla pesca, i piani di gestione dovrebbero essere concordati con un consenso, sembra, del 70% delle marinerie.
Altro problema non da poco è rappresentato dalle maglie da sacco di 50 mm, che in pratica rende impossibile la pesca, mentre dall’altra parte dell’Adriatico le marinerie Slovene e Croate sono libere di pescare senza alcun vincolo e difatti stanno invadendo il mercato mentre i nostri pescatori sono in fermo biologico.
E’ indispensabile trovare un accordo tra di noi, afferma Elio Dall’Acqua, portavoce del consorzio armatori pescatori chioggiotti, è meglio perdere un dito piuttosto che perdere un braccio o magari qualcos’altro.
Molto preoccupato anche per l’introduzione della patente a punti che può arrivare anche alla perdita della licenza di pesca, in pratica alla rovina patrimoniale di una o più famiglie.
Prossime puntate:incontro in regione Veneto e poi a Roma

Andrea Comparato

mercoledì 24 agosto 2011

ASPETTANDO LA FINE DEL FERMO PESCA...........



Mentre aspettano la fine del fermo pesca i pescatori manutenzionano i pescherecci, quali saranno le novità dopo l'incontro del 15 a Roma con il ministro alla pesca? Si possono trovare altre strategie alternative al fermo pesca? CROSARA GIMMJ ci racconta

martedì 16 agosto 2011

IL CONSORZIO ARMATORI PESCHERECCI di Chioggia INCONTRA il vicesindaco MAURIZIO SALVAGNO


Questa mattina il CONSORZIO ARMATORI PESCHERECCI di Chioggia ha incontrato il vicesindaco nonché assessore alla pesca Salvagno dottor Maurizio al fine di interessare la nuova amministrazione di una serie di priorità di cui il consorzio sente particolarmente importanti per tutti i pescatori di Chioggia.
Così ci riferisce il portavoce del consorzio ELIO DALL’ACQUA che ringrazia il vicesindaco della disponibilità all’incontro:

1) Un aiuto concreto alla famiglia dell’amico LUIGINO VIANELLO scomparso tragicamente due mesi fa in seguito ad un incidente. La fondazione della pesca, ha precisato Dall’Acqua, per statuto ha tra gli altri obiettivi quello appunto di aiutare le famiglie dei pescatori in difficoltà, senza nulla togliere ad altre emergenze che ci possono essere la FONDAZIONE DELLE PESCA è finanziata direttamente da una parte dei diritti che il comune incassa dalle vendite del mercato ittico.
2) Sempre riferendosi alla Fondazione della Pesca, il consorzio chiede che venga nominato un rappresentante dei pescatori
3) Come già descritto in precedenti interventi c’è il problema della convenzione relativamente alla tabella degli armamenti che attualmente prevede un equipaggio di quattro persone per le barche da pesca superiori alle 25 tonnellate, è un problema non da poco in quanto in questo momento a causa della scarsissima remunerazione quella categoria di pescherecci....non trovano equipaggio. In altri distretti marittimi si è arrivati con un accordo tra tutte le parti: armatori, sindacati, autorità a diminuire, garantendo sempre la sicurezza, da quattro a tre uomini di equipaggio.
Sarebbe opportuno iniziare questi incontri quanto prima e nessuno quanto l’assessore alla pesca può avere un ruolo al di sopra delle parti per mettere tutti attorno ad un tavolo.
4) Riferendosi alla prospettiva, più o meno futura, dello spostamento del mercato ittico, il consorzio, di concerto praticamente con tutti i pescatori, chiedono che nella nuova collocazione, venga individata un’area per la costruzione di un distributore gestito direttamente dai pescatori.

Ritornando ai problemi più diretti che affliggono la categoria, Dall’Acqua si è complimentato con Salvagno perché cercherà di essere presente a Roma all’incontro del 15/9 assieme all’assessore regionale alla pesca Manzato sollecitando anche la nuova amministrazione di prendersi carico di mettere assieme le rappresentanze anche di altre marinerie quali Caorle, Porto Tolle e Venezia allo scopo di individuare i margini tecnici che possano dimostrare a livello di Unione Europea che il mare Adriatico è ben diverso dai mari del Nord e quindi rivedere il divieto di utilizzare reti con maglie inferiori ai 50 mm, come aveva espresso il sindaco in un precedente incontro.

Sicuramente un bel carico di problemi non da poco di cui il vicesindaco dovrà cercare di trovare delle soluzioni ovviamente sentendo anche tutti gli altri soggetti interessati.
Il prossimo incontro sarebbe previsto per il 9 settembre prossimo.



intervista a Elio Dall'acqua portavoce del Consorzio



Intervista ad Alberto Corrieri
direttore COOPESCA