sabato 12 novembre 2011

“ strage” di verbali per la marineria di Chioggia

Purtroppo gli inconvenienti continuano a non mancare per la marineria Chioggiotta,lunedì scorso infatti la capitaneria di porto ha effettuato una verifica a tappeto sull’osservanza delle nuove regole che prevedono tre giorni di pesca riscontrando che numerosi pescherecci pur avendo presentato la dichiarazione di non essere usciti in mare in realtà erano andati a pescare.
Sembra che il riscontro sia stato fatto controllando la mattina le barche che non erano all’ormeggio e al pomeriggio verificando i fogli d’asta,ovviamente chi aveva presentato la mattina in capitaneria la dichiarazione di non essere usciti in mare è stato, è il caso di dirlo,beccato con le dita nella marmellata.



In realtà non è che i pescatori abbiano elaborato una strategia per aggirare le regole, la giornata di pesca inizia dopo la mezzanotte, lunedì le condizioni meteo sembrava che potessero permettere l’uscita in mare ma dopo poche “ calae” i comandanti hanno preferito desistere e rientrare in porto, c’è chi alle sei della mattina era già ormeggiato in banchina e chi è rientrato alle 11.
A quel punto avendo pescato molto poco, si parla di quantitativi minimi, molti pescherecci, ci dicono 35 barche, avrebbero pensato di non perdere la giornata presentando ugualmente la dichiarazione di non essere usciti ma a questo punto le autorità preposte, hanno effettuato i controlli accertando l’inadempimento.
Questo atto potrebbe essere molto più grave di quello che si pensa in quanto c’è il reato di aver presentato una dichiarazione falsa le cui conseguenze oltre a presentare risconti penali potrebbe far perdere il rimborso dei 60 giorni di fermo tecnico terminato lo scorso settembre.
Certamente bisognerebbe fare dei distinguo perché un conto è chi è uscito in mare, per guadagnarsi il pane, e dopo un paio di prove di pesca ha preferito tornare, un altro è chi ha utilizzato praticamente tutta la giornata di pesca portando al mercato dei quantitativi più consistenti d’altra parte la capitaneria di Porto ha il dovere di far osservare le regole.
L’obbligo di pesca di tre giorni la settimana terminerà la penultima settimana di novembre, si tornerà ai cinque giorni alla settimana-


Andrea Comparato

3 commenti:

  1. Meglio dire che alcuni pescatori sono rientrati in porto per maltempo ma alcuni, forse anche troppi, hanno voluto aggirare le regole facendo in modo di lavorare fino alle 10 della mattina. La cosa che mi fa più ridere è che mentre erano "calati" avevano già comunicato a terra il giorno di recupero. Mi dispiace solo che la capitaneria di porto castighi quelli che hanno venduto il loro pescato al pomeriggio (i quali facevano parte delle barche che sono rientrate per maltempo). Questi credevano di fare una cosa giusta visto che per le "due ore" che hanno lavorato hanno preso quella misera quantità di pesce. Il restante dei pescherecci quando ha visto che al mercato c'erano i controlli dalle autorità ha nascosto tutto la merce nelle celle frigorifiche della imbarcazioni. Non credo che sia giusto che per chi ha fatto per la prima volta il "furbo" inconsapevolmente debba pagare rispetto a chi fa il furbo ogni settimana.

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  2. 16/11/11 STRAGE DI VERBALI....
    È evidente che il regolamento va modificato, cioè: comunicare alla Capitaneria di porto il rientro appena la barca è rientrata ed ormeggiata; naturalmente se questo avviene entro un certo orario ha diritto al recupero della giornata o dell'ore non usufruite.
    GRILLO PARLANTE

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  3. Certo, hai perfettamente ragione, ma questo non vuol dire dare alle dieci del mattino il giorno di recupero e alle otto della sera, anche prima a volte, già andare a lavorare... Questo non è recupero è solo una presa nei fondelli per chi lavora secondo le regole. Quindi ciò che fanno gli armatori non giustificano il loro comportamento.

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