Paradossi del meteo. Nei giorni scorsi più volte la città ha affrontato gli effetti della marea eccezionale, andando sott'acqua specie al mattino; eppure, per converso, il deflusso della marea ha portato la quota anche sotto lo zero, lasciando numerose imbarcazioni praticamente in secca. Succede soprattutto nei canali San Domenico interno ed esterno, dove da tre giorni la secca -tipica del periodo- è particolarmente avanzata: «Solitamente questi erano luoghi di alta profondità - racconta Alberto Cavallarin del peschereccio Pioniere - tanto che gli scafi di stazza maggiore ormeggiavano proprio qui». Eppure oggi lo scarso pescaggio di questi fondali è sotto gli occhi di tutti.
La competenza in materia è del Provveditorato alle Opere Pubbliche, l'ex Magistrato alle Acque, eppure - continua Cavallarin - «tanti assessori alla pesca sono cambiati nel tempo, e tutti sono stati messi a conoscenza della questione. La speranza è che dopo gli interventi alla pavimentazione del mercato ittico, ci si ricordi anche di noi». Lo scorso ottobre erano comunque terminati i lavori di scavo del tratto di ingresso al canale San Domenico, mediante il dragaggio e lo scavo di sbancamento del materiale, nonché la successiva risagomatura del fondo, per consentire il passaggio più agevole della flotta peschereccia verso il mercato ittico. Erano state anche riposizionate alcune briccole di ancoraggio, mentre i fanghi sono stati smaltiti, a cura del Provveditorato, all'isola delle Tresse.
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