sabato 14 dicembre 2019

DOCUMENTARIO DELLA UILA PESCA CON LA MARINERIA DI CHIOGGIA: IL SOTTOSEGRETARIO L'ABBATE, «DISEGNO DI LEGGE PER LA CASSA INTEGRAZIONE AI PESCATORI»

Non era gremito stamane, purtroppo, il cinema Don Bosco per l'incontro organizzato dalla UILA Pesca sul tema "Pescatori protagonisti del futuro". Anche se avrebbe meritato lo fosse: non solo per la presenza del sottosegretario Giuseppe L'Abbate e della segretaria nazionale del sindacato, Enrica Mammucari, ma anche per il prezioso dibattito seguito alla proiezione del docufilm "Pescatori, una vita per il mare" realizzato dalla fondazione Argentina Altobelli in sei marinerie di tutta Italia.

Tra quelle rappresentate nei 50 minuti del filmato anche la pesca di Chioggia, con l'esempio di Denis e Daniele Padoan che raccolgono i rifiuti in mare, Michele Boscolo Marchi e il CoGeVo che coltiva le vongole proteggendo la risorsa e il consumatore, e l'armatore Renzo Zennaro a fare da trait d'union con la storia e la tradizione. Al racconto ha contribuito anche la presentazione del volume "Chioggia, regina dell'Adriatico", scritto dal giornalista Daniele Zennaro e pubblicato dalla UILA Pesca.

In apertura di mattina, il sindaco Alessandro Ferro ha annunciato l'intenzione di ospitare a Chioggia nel 2020 un grande convegno di carattere nazionale relativo alla pesca e al futuro del mare, tra ricerca scientifica e innovazione tecnologica; il sottosegretario L'Abbate ha invece prospettato a gennaio un disegno di legge a sua firma per il riordino normativo del settore ittico, con all'interno un articolo che introdurrebbe la CISOA, cassa integrazione salariale per i 25mila pescatori italiani, quindi un ammortizzatore sociale stabile così come c'è già per gli agricoltori.

Lo strumento è evocato anche da Pierpaolo Piva, segretario della FAI CISL, che si dice parzialmente soddisfatto della conferma nella legge di bilancio degli 11 milioni erogati a rimborso del fermo biologico: «Sono per 30 euro lordi - dice il sindacalista - legati ai giorni di fermo, quindi 23 netti e bisogna considerare che le imprese devono anche versare i contributi. Chiediamo uno strumento strutturato, che sia legato anche alle condizioni meteorologiche. Il fatto che Bruxelles chieda una riduzione dello sforzo di pesca mette a rischio la tenuta occupazionale del settore. Senza contare che per il fermo pesca 2019 non c'è ancora un decreto ministeriale con le modalità di erogazione».

Nessun commento:

Posta un commento