È iniziata a palazzo Grassi in Chioggia la due giorni di Incoming, l'iniziativa del Distretto Ittico di Rovigo e Chioggia per far incontrare l'offerta del territorio con i buyer provenienti da cinque Paesi europei. Prima la conferenza stampa di presentazione con gli esponenti della giunta comunale, poi la tavola rotonda "A bordo dell'innovazione" con imprese, enti e centri di ricerca a confronto, quindi la visita degli operatori stranieri al museo Olivi di zoologia adriatica, e venerdì i "matching" fra le parti al secondo piano del palazzo: 212 scambi tra 16 aziende della marineria chioggiotta e polesana (Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina) con realtà bulgare, serbe, ceche, svizzere, belghe.
A fare gli onori di casa, il presidente del distretto Massimo Barbin che sfoggia cifre impressionanti: «Rappresentiamo il 14% della movimentazione nel mercato italiano, con oltre 800 milioni di fatturato contro i 250 della ben più nota Mazara del Vallo, dove peraltro si trasforma meno la risorsa. Guadagnamo 100 milioni annui dalle esportazioni, di cui oltre il 50% pesce, 41% molluschi e 9% crostacei. Siamo una capitale europea, non solo italiana».
Durante la tavola rotonda, Angelo Tiozzo Brasiola vicepresidente dell'OP I Fasolari ha ricordato come l'intero conferimento dalla pesca del bivalve viene fatto a Chioggia da parte di chiunque produca: «Erano prodotti di scarto, ora sono un'eccellenza. Nel momento in cui siamo a conoscenza della domanda, preleviamo il dovuto dal mare, senza eccedenze». Dal canto suo il presidente del mercato ittico all'ingrosso Emanuele Mazzaro ha auspicato una soluzione all'annoso problema delle scatole di polistirolo usate dai pescatori, che spesso finiscono in mare e in laguna.
La playlist video di tutti gli interventi:
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