La prossima settimana, probabilmente lunedì o martedì, sarà operativa la circolare ministeriale che spiegherà la procedura per l'invio delle domande di riconoscimento degli indennizzi quanto al fermo biologico della pesca per l'anno 2019. Lo ha comunicato il segretario nazionale della FAI CISL, Silvano Giangiacomi, dopo le notizie ancora informali giunte dal Ministero del Lavoro da cui dipende la misura. I tempi si sono allungati purtroppo rispetto agli anni precedenti, quando a questo punto della stagione erano già uscite le modalità del pagamento: i ritardi - nota Giangiacomi - sono stati determinati dai decreti che hanno avuto tempi lunghi di attuazione, così come la legge finanziaria chiamata a garantire risorse sufficienti.
Per quanto riguarda le modalità di pagamento del fermo pesca 2020, il decreto uscito anticipatamente mantiene l'indennità di 30 euro legati ai giorni di fermo continuativo e di fermo tecnico. Relativamente all'ammortizzatore sociale strutturato (simile alla CISOA per l'agricoltura), la FAI CISL ieri è stata audita dalla commissione Agricoltura della Camera, attorno al disegno di legge di riordino del sistema ittico: l'articolo 3 - riferisce il segretario Giangiacomi - contiene appunto la definizione della cassa integrazione anche per i pescatori, con un impegno finanziario considerevole. «Auspichiamo che il legislatore possa in breve tempo licenziare la norma che contiene lo strumento, e che sia attivo già dal 2021 - conclude la FAI CISL - dal momento che i pescatori lo attendono da anni, per avere pari dignità a integrazione del reddito».
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