Lo scorso martedì 30 luglio Francesca Ronchi e Otello Giovanardi, ricercatori dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), sono stati auditi dalla commissione Ambiente della Camera dei Deputati nell’ambito dell’esame della proposta di legge sull’impiego delle unità da pesca nella raccolta dei rifiuti dispersi in mare. La norma cosiddetta "Salva mare” è stata recentemente presentata dal Ministro dell’Ambiente Costa ed il testo è in fase di revisione. Chioggia è pioniera in questa attività, grazie ai diversi progetti pilota internazionali di cui ISPRA si è fatta promotrice, tra i quali i progetti DEFISHGEAR e ML-REPAIR, che sono stati possibili grazie all’attiva partecipazione di diverse imbarcazioni a strascico della marineria di Chioggia, principalmente afferenti al Consorzio Amatori Motopescherecci di Chioggia e a Federpesca (che hanno iniziato questa collaborazione nel 2013), oltre alle imbarcazioni delle cooperative Clodiense e Mare Azzurro.
«Abbiamo voluto contribuire alla disamina tecnica della proposta di legge partendo dalla esperienza di Chioggia -la più lunga in Italia di partenariato tra ricerca e mondo produttivo- per affrontare il problema dei rifiuti in mare», spiega Ronchi. «Nonostante la raccolta si faccia dal 2014 con quasi 46 tonnellate di rifiuti sottratti al mare, le difficoltà che ancora oggi ci troviamo ad affrontare insieme al Comune, la Capitaneria di Porto, il mercato ittico, Veritas e gli stessi pescatori, sono enormi. Questo perché buona parte della flotta non ormeggia in un porto commerciale, e di conseguenza non si dispone di aree idonee per il conferimento dei rifiuti raccolti in mare. La nuova legge dovrebbe tenere conto delle diverse specificità locali per poter essere il più possibile efficace a livello nazionale. Le esperienze che abbiamo condotto a Chioggia e in Adriatico rappresentano quindi una base estremamente significativa da considerare».
Aggiunge Giovanardi: «La pesca di prodotti ittici deve rimanere l’attività principale per un pescatore, ovviamente, ma è giusto che l’enorme impegno che comporta riportare a terra i rifiuti pescati venga riconosciuto, premiato e sostenuto. ISPRA, come in passato, è a fianco dei pescatori che si impegnano a tutelare il mare e, adottando pratiche virtuose, contribuiscono alla sostenibilità della pesca ed alla protezione delle sue risorse».
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