Il presidente dell'associazione Tegnùe di Chioggia, Piero Mescalchin, denuncia la presenza di pescatori nella zona di tutela biologica a tre miglia al largo della città. Nell'area vicina alla boa di ormeggio, dove attraccano i subacquei per le loro immersioni, infatti da moltissimi anni vige il divieto di pesca: in corrispondenza, sul fondale, sono state trovate le reti abbandonate che si sono venute depositando. Mescalchin ha pubblicato anche la foto di un'imbarcazione intenta alla pesca dove è proibito.
«Il danno è doppio - dice amareggiato il subacqueo - perché oltre alla pesca con l'ancoraggio essi rovinano il prezioso lavoro di sagolatura del percorso compiuto dai sub volontari». L'associazione Tegnùe di Chioggia sollecita la Capitaneria di Porto a operare controlli sistematici per impedire tali azioni di bracconaggio (definite «vigliacche») e sanzionare i responsabili.
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