domenica 26 febbraio 2012

PESCA: ALTRE AZIENDE CHIUDONO


Non è che abbia intenzione di seguire le orme di alcuni amici che spesso intervengono in forma anonima nei post di questo blog in modo troppo pessimistico, però veramente la situazione della nostra città sta prendendo una piega sempre più drammatica.
Praticamente non c’è giorno in cui non si venga a conoscenza di attività che chiudono,di ditte che nella migliore delle ipotesi riducono il personale, un vero bollettino di guerra al quale non si può certo rimanere indifferenti.




Venerdì scorso ha cessato,almeno per il momento, anche la LINEA BLU, un’azienda di proprietà di imprenditori nel settore della pesca da tre generazioni che lascia a casa un’altra decine di lavoratori, ma non c’è solo questa ditta, sono tutte le ditte che operano nel settore dei molluschi che si trovano in forte difficoltà.



Difficoltà che si sommano a tutto il resto del mondo della pesca: quelli entro le tre miglia è da giovedì scorso che si incatenano sotto il municipio perché non possono pescare a causa delle nuove regole europee, quelli diciamo della grande pesca sono quasi tutti a rischio fallimento causa il costo del gasolio e la concorrenza sleale della marineria slava che è libera di pescare senza regole e di vendere nei nostri stessi mercati.
Ma mentre le competenze della pesca in mare sono a Bruxelles e in parte a Roma quelle della pesca in laguna sono della provincia di Venezia con sede a Mestre.







Il grido che viene dal settore è la richiesta di dare la possibilità ai cosi detti caparossolanti di poter pescare, con tutte le regole di legge, cinquanta, dicasi cinquanta chilogrammi al giorno di prodotto per poter sfamare le rispettive famiglie.
Siamo andati ad intervistare il vicesindaco Maurizio Salvagno e il neo assessore provinciale Lucio Gianni.
Sentiamo cosa ci dicono dello stato dell’arte.

Andrea Comparato




video parzialmente tagliato



video con le interviste integrali

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