sabato 26 marzo 2022

FEDERPESCA - A BRUXELLES NASCE L’ALLEANZA EUROPEA PER LA PESCA A STRASCICO


All'Alleanza Europea per la Pesca a Strascico (EBFA) per l'Italia partecipano Federpesca, l'Alleanza  Cooperative Italiane Pesca, Coldiretti Impresa Pesca e Unci Agroalimentare. 

In essa saranno rappresentate le organizzazioni della pesca di 14 Paesi dell'Unione Europea, 20mila pescatori e 7mila unità da pesca.
I rappresentanti dell'Alleanza Europea hanno quindi difeso davanti all'Europa l'attrezzatura per lo strascico come attività sostenibile. 

Come riporta Federpesca, durante la conferenza stampa che è stata ospitata nei giorni scorsi dal primo Vicepresidente della Commissione per la Pesca, eurodeputato Van Dalen, è stata richiamata l'attenzione sull'attrezzatura per lo strascico in controtendenza alla percezione negativa che ha espresso la Commissione Europea riguardo lo stesso attrezzo. 

Questo tipo di pesca è diffuso in tutti gli Stati dell'Unione Europea e produce un quantitativo di pescato sano e sostenibile equivalente a più di un milione di tonnellate annuo.
Si tratta del 25% degli sbarchi ed equivale al 40% delle entrate del settore, dando quindi un importante contributo alla ricchezza, all'occupazione e all'economia di molte comunità costiere. In ogni caso l'attività di pesca a strascico è normata e controllata. 
La situazione potrebbe cambiare nel caso in cui la strategia messa in campo dalla Commissione Europea per la tutela della biodiversità marina volesse arrivare all'eliminazione degli attrezzi che vanno a contatto con il fondale marino. 

Il presidente dell'Alleanza Europea per la Pesca a Strascico, Iván López van der Veen ha affermato che sarà con la scienza che verranno combattuti i miti che circondano l'attività di pesca a strascico. .
Sono state già identificate le aree vulnerabili, chiuso le zone di pesca dove è necessario e quando è necessario. Le unità da pesca usano tecniche meno impattanti e consumano una quantità ridotta di carburante.
Scegliere di eliminare la pesca a strascico non è la scelta corretta soprattutto se l'intento di base è ridurre la dipendenza dai prodotti alimentari importati.
Si deve continuare a gestire nella scienza, nella gestione e nell'innovazione. 

Le principali minacce per l'ambiente marino sono il riscaldamento degli oceani, l'acidificazione e l'innalzamento del livello del mare; davanti a questo diventa inutile interdire alcune aree dell'oceano alla pesca. 
Il Presidente dell'EBFA ha concluso il suo intervento affermando che anche la pesca ha un impatto sull'ambiente come tutto ciò di cui ci cibiamo, tutto costa qualcosa al pianeta. 
Il settore della pesca a strascico si sforza di mettere a punto e mantenere una gestione efficace e scientifica, cercando di essere meno impattante sull'ambiente e sostenibile. Tra l'altro le zone dove la pesca si effettua con il metodo dello strascico sono zone di pesca storiche.

Si può migliorare ma servono politiche basate sui fatti, valutate scientificamente e revisionate periodicamente. 
Basarsi su affermazioni prive di qualsivoglia fondamento scientifico per portare all'eliminazione di una metodologia di pesca legale non apporterà miglioramenti né alla condizione degli oceani, né ai pescatori. 
Non si può sacrificare all'interno dell'Unione Europea una pesca sostenibile e certificata per soddisfare alcune organizzazioni ambientaliste per poi accettare l'importazione di pescato proveniente da una pesca a strascico al di fuori dei confini dell'Unione Europea.


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