mercoledì 1 marzo 2017

DUEMILA PESCATORI A ROMA PER LO STOP ALLA LEGGE 154: VERRÀ DISCUSSO A MAGGIO

Duemila pescatori da tutta Italia, circa venti i chioggiotti, ieri hanno manifestato a Roma per chiedere di cambiare la legge 154 che impone contravvenzioni notevoli, anche nell'ordine delle decine di migliaia di euro, dopo la depenalizzazione della pesca sottotaglia. L'agitazione, organizzata da Marinerie d'Italia e d'Europa col suo presidente Francesco Caldaroni, è stata molto animata e rumorosa, con fumogeni accesi davanti a Montecitorio e cori contro la classe politica.
Elio dall'Acqua del Consorzio Armatori Pescherecci di Chioggia riferisce che una delegazione composta da lavoratori di tutte le regioni è stata ricevuta dalle ore 15 alle 18 in Parlamento, dopo un incontro a mezzogiorno al Ministero per l'agricoltura col direttore generale della pesca Riccardo Rigillo, che non aveva portato ad impegni scritti.

I pescatori hanno invece strappato l'impegno a trattare la questione 154 in commissione pesca entro il mese di maggio -prima non è possibile per le pratiche di calendario- con un foglio sottoscritto da tre membri della commissione stessa: Nicodemo Oliverio (calabrese del PD), Adriano Zaccagnini (romano eletto col M5S e ora passato ai Democratici e Progressisti di Bersani, via SEL), Giuseppe L'Abbate, pugliese del M5S. Con la folla dei pescatori ha parlato anche Laura Venittelli, responsabile nazionale pesca del PD.
Da segnalare comunque l'insoddisfazione dei siciliani, dal momento che l'accordo non menziona le questioni che a loro stanno più a cuore, ovvero le specificità del pesce spada, del tonno, della pesca a palangaro e delle telecamere nello strascico: le marinerie chiedono infatti l'armonizzazione con le leggi europee e la licenza di tenere a bordo più di un attrezzo topico.
Le delegazioni dell'isola hanno ottenuto la solidarietà dei colleghi del resto d'Italia, e qualcuno di sera è tornato al paese a fermare le barche che stavano uscendo in mare: anche oggi braccia incrociate fino a mezzanotte, quando i pescherecci torneranno a prendere la via dell'acqua. Nel frattempo stamane le Marinerie d'Italia hanno un incontro col ministro Martina, cui viene chiesta una promessa scritta di revisione della legge 154.

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