giovedì 18 maggio 2023

MALTEMPO - QUANTI DANNI AVRÀ SUBITO IL MONDO DELLA PESCA ?

 18 maggio 2023

Il maltempo di questi giorni ha visto abbattersi su tutta l’Italia millimetri e millimetri di pioggia con violenza inaudita e conseguenze nefaste soprattutto in alcune aree, provocando danni su una buona parte del territorio, dall’entroterra alla costa.

L’acqua ha riempito fiumi che si sono riversati in mare portando con sè tutto ciò che hanno trovato nel loro percorso, dagli alberi abbattuti, ai detriti dilavando la terra di tutti i prodotti chimici e non che vengono utilizzati in agricoltura per rendere più fertile la terra e per proteggere i raccolti dagli insetti.
L’acqua ha letteralmente ripulito tutto ciò che ha trovato sul suo percorso ma tutto ciò che ha trovato lo ha rilasciato in mare. Sull’alto Adriatico sfociano Po, Adige Brenta, Isonzo, Tagliamento, Piave, Reno, Savio, solo per nominarne alcuni. Tutti questi in questi giorni stanno riversando non solo acqua dolce ma anche una miscellanea di prodotti che vanno ad alterare quello che l’habitat della fauna marina.
È la preoccupazione del rappresentante dei pescatori e degli armatori Elio Dall’Acqua, che ci chiede cosa troveranno in mare non appena potranno riprendere a uscire per le battute di pesca, non appena il mare si quieterà.
La tempesta Vaia da dimostrato quanto connessi sono gli ambienti terrestri e marini quando le condizioni meteo sono critiche e quanto importanti sono i danni che subisce anche l’ambiente marino dai disastri meteo che colpiscono l’entroterra.
La preoccupazione di Dall’Acqua non riguardano solamente che fine faranno i banchi di pesci, dove si sposteranno alla ricerca di una salinità non corrotta dalla troppa acqua dolce dovuta alle precipitazioni, banchi che certamente saranno già alla ricerca di un habitat più adatto.
La preoccupazione immediata che unisce tutte le marinerie come ci dice Dall’Acqua e come ci conferma Michele Boscolo Marchi, presidente dei Co.Ge.Vo è la presenza di detriti galleggianti che sono stati trascinati a valle dalla forte corrente dei fiumi, tra questi anche grossi tronchi. Navigare diventa un pericolo costante , soprattutto nelle ore notturne quando la visibilità è ridotta.

I detriti galleggianti viaggiano a pelo d’acqua con il rischio, in caso di impatto, della rottura dell’elica con l’ipotesi peggiore dell’urto con lo scafo che potrebbe portare a conseguenze disastrose tra cui è contemplabile anche l'affondamento del motopesca. Questo è già accaduto, ci ricorda Marchi, nel 2018, quando il Mp Federico III° è entrato in collisione con un grosso detrito galleggiante.

L’urto ha messo in serio pericolo la vita del Comandante e dell’equipaggio, Il sinistro in quell’occasione non è stato neppure risarcito.
I danni che potrebbero subire le vongole, ci spiega Marchi, non li si possono vedere nell’immediatezza, le conseguenze delle precipitazioni eccessive li si vedranno nelle prossime settimane quando i fiumi avranno scaricato in mare tutta la massa d’acqua e d’altro.





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