giovedì 29 ottobre 2015

LUCIO TIOZZO NUOVO PRESIDENTE DI " ITTICA SERVICE ALTO ADRIATICO "

LUCIO TIOZZO nuovo presidente del Comitato di gestione della rete di imprese “Ittica Service Alto Adriatico”: «Il lavoro di rete delle coop fattore vincente per la competitività e la crescita del settore». Marghera-Venezia, 29 ottobre 2015 – È Lucio Tiozzo il nuovo presidente del Comitato di gestione della rete di imprese cooperative “Ittica Service Alto Adriatico”, il più grande polo integrato di servizi e assistenza su base multiregionale a disposizione delle coop della filiera ittica del Distretto della Pesca del Nord Adriatico (Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia). L’elezione è avvenuta il 26 ottobre scorso nel corso dell’assemblea delle cooperative socie della rete d’imprese, tenutasi a Mestre. Lucio Tiozzo, consigliere della Regione Veneto dal 2000 al 2015, nasce nel 1956 a Chioggia (Venezia) e ne è sindaco dal 1988 al 1991. Cooperatore di lunga data è stato, tra l’altro, presidente di una cooperativa specializzata nella consulenza d'impresa; dal 1992 al 2000 è stato vicepresidente di Legacoop Veneto. Conclusa la sua esperienza lavorativa in Legacoop Veneto nel settembre 2015, è presidente della rete di imprese Ittica Service Alto Adriatico dal 26 ottobre 2015. Il presidente sarà affiancato da Sandro Vendramini di Agri.te.co (Veneto), Lara Faggi della Co.se.mar.-cooperativa Servizi Marittimi (Emilia Romagna) e Roberto Odorico di Shoreline (Friuli Venezia Giulia). Sette imprese fanno parte di “Ittica Service Alto Adriatico”, che ha base operativa a Marghera presso la sede di Legacoop Veneto e sede legale a Goro: Isfid Prisma e Agriteco del Veneto, Contabilcoop di Rimini, Cooperativa Mare di Cattolica, Co.se.mar-Cooperativa Servizi Marittimi di Goro (Ferrara), Almar di Marano Lagunare (Udine), e Shoreline di Trieste. «Abbiamo la grande opportunità di poter contare sulla messa in rete di risorse umane, competenze e infrastrutture informative che ci permette di lavorare, a supporto delle linee programmatiche condivise dalle tre Legacoop regionali, a nuove proposte per rilanciare il comparto della pesca nell’Alto Adriatico» afferma il neopresidente Lucio Tiozzo, che prosegue: «Non partiamo dall’anno zero, sia chiaro, ma ci sono progettualità da mettere in campo da subito o da riprendere in modo più incisivo e con maggiore impegno. Metteremo a disposizione del settore l’esperienza e il know how delle nostre cooperative per migliorare i sistemi di pesca, valorizzare il prodotto ittico e garantire il reddito per le imprese e tutelare il mare e l’ambiente. E ancora, rafforzeremo la rete di relazioni con le amministrazioni pubbliche, a partire dal Ministero e dalle tre Regioni interessate, per proporre e sviluppare progetti finanziati dalla Comunità Europea e realizzati in partnership con le amministrazioni locali». «Nel 2013 abbiamo scelto uno strumento innovativo quale quello della rete d’impresa, oggi una delle esperienze più significative a livello nazionale -, spiega Franco Mognato, direttore di Legacoop Veneto - perché ben si adattava alla necessità di fornire servizi alle imprese della pesca con modalità agili e che limitassero al massimo i costi di struttura. I primi passi non sono stati semplici ma oggi la Rete è pronta a fare il salto definitivo e sicuramente il contributo di Lucio Tiozzo, che porta con sé un bagaglio importante di esperienza e di conoscenza del settore, costituisce un valore aggiunto per il rilancio di tutta l’azione di Legacoop nel comparto». «Siamo pronti – prosegue Mognato - ad affrontare la programmazione europea 2014-2020 e a supportare le nostre imprese a coglierne al meglio tutte le opportunità».

giovedì 22 ottobre 2015

LA GDF SORPRENDE UN PESCHERECCIO DI CHIOGGIA A PESCARE ENTRO LE TRE MM: 4.000 EU DI MULTA

NEL CORSO DI UN NORMALE PATTUGLIAMENTO NOTTURNO, UNA MOTOVEDETTA DELLA SEZIONE OPERATIVA NAVALE DELLA GUARDIA DI FINANZA DI CHIOGGIA HA SORPRESO UN PESCHERECCIO DELLA MARINERIA DI CHIOGGIA MENTRE PESCAVA A STRASCICO SOTTO COSTA, A CIRCA TRE MIGLIA AL LARGO DI PORTO BARRICATA (RO). COME È NOTO, DAL TERMINE DEL FERMO BIOLOGICO E SINO AL 31 OTTOBRE, LE UNITÀ DA PESCA CON LUNGHEZZA FINO A 15 METRI SONO AUTORIZZATE A PESCARE SOLO OLTRE LE 4 MIGLIA DALLA COSTA, SECONDO LE NORMATIVE COMUNITARIE POSTE A TUTELA DELLA RISORSA ITTICA, SALVAGUARDANDO LE ZONE DI RIPOPOLAMENTO. LA VIOLAZIONE SCOPERTA DAI FINANZIERI HA COMPORTATO UNA SANZIONE DI 4.000 EURO NEI CONFRONTI DEL COMANDANTE DEL PESCHERECCIO ED IL SEQUESTRO DELLA RETE DA PESCA, NONCHÉ L’APPLICAZIONE DI 6 PUNTI DI PENALITA’ AL COMANDANTE ED ALLA LICENZA DI PESCA. DALL’INIZIO DELL’ANNO SONO SETTE I PESCHERECCI MULTATI PER PESCA ABUSIVA SOTTOCOSTA DAI FINANZIERI DEI REPARTI AERO- NAVALI DEL VENETO.

sabato 17 ottobre 2015

TAGLIA MINIMA: LA SCIENZA DA' RAGIONE AI PESCATORI

C’erano un po’ tutti, venerdì, in sala consiliare, al convegno sulla taglia minima delle vongole. C’era il sottosegrretario alla pesca, Giuseppe Castiglione, il senatore Mario Dalla Tor (entrambi dell’Ncd), la consigliera regionale Erika Baldin (5 stelle), qualche politico locale, i rappresententi delle associazioni di pesca, (non stiamo qui a elencarli), compreso il “notissimo” Medac (Mediterranean advisory council) e una settantina di vongolari provenienti da Veneto, Friuli ed Emilia Romagna. C’era, soprattutto, il professor Corrado Piccinetti, biologo e ricercatore dell’Università di Bologna che ha illustrato una ricerca condotta da cinque università, sotto il suoo coordinamento, che ha concluso quello che i pescatori sostengono da tempo: si possono pescare vongole un po’ più piccole (fino a 22 mm, invece che 25) senza danneggiare la specie e le sue capacità di sopravvivenza. E questo perché le vongole da 22 mm si pescano già ora, visto che gli attrezzi (i vagli) trattengono una “fascia” di taglie (dai 22 ai 28 mm) per motivi puramente meccanici irrisolvibili. La differenza sarebbe che, mentre adesso le vongole più piccole non sono commerciabili, e se ne scappa anche solo una nel carico, arrivano multe e processi per pescatore, trasportatore e commerciante che le vende, con la nuova taglia minima tutta questa trafila di sanzioni, avrebbe fine e tutti lavorerebbero più tranquilli. Non occorre cambiare attrezzi, non occorre cambiare regole di pesca, basta cambiare un numero in un testo di legge. E le vongole sopravviveranno, come specie? Sicuramente sì, dice la ricerca di Piccinetti, perché la capacità riproduttiva della specie dipende da molti fattori, compresa la taglia, ma la normale distribuzione demografica di questi banchi di molluschi comprende individui di tutte le taglie, per cui quelli più grossi e maturi, producono seme che aiuta la riproduzione anche di quelli più piccoli e in crescita. Tutto sta a non distruggere completamente i banchi, ovviamente. Insomma, quello che i vongolari dicono da tempo, lo hanno fatto anche con le note manifestazioni nelle capitanerie di porto dei tempi recenti, viene convalidato dal punto di vista scientifico e, tra poco, potrà essere presentato alla Ue per ottenere l’auspicata revisione della norma. I politici si sono tutti appuntati qualche medaglia per il risultato, ma la verità, ci sembra, è che è tutto merito dei pescatori che si sono “sbattuti” parecchio per attirare l’attenzione delle istituzioni.

venerdì 9 ottobre 2015

LA GUARDIA DI FINANZA SORPRENDE TRE TURBOSOFFIANTI IN LAGUNA: SANZIONATI E SEQUESTRI

FOTO DI ARCHIVIO CHE NON HA COLLEGAMENTO CON LA NOTIZIA DI OGGI LA GUARDIA DI FINANZA DI CHIOGGIA SEQUESTRA TRE IMBARCAZIONI SORPRESE IN ATTIVITA’ DI PESCA ABUSIVA. L’ EQUIPAGGIO DI UNA MOTOVEDETTA DELLA SEZIONE OPERATIVA NAVALE DELLA GUARDIA DI FINANZA DI CHIOGGIA, NEL CORSO DI UN PATTUGLIAMENTO NELLA LAGUNA SUD, HA SORPRESO NOTTETEMPO TRE IMBARCAZIONI CON TURBOSOFFIANTE INTENTE A PESCARE ABUSIVAMENTE VONGOLE VERACI NEL CANALE PEROGNOLA. I FINANZIERI HANNO PROCEDUTO AL SEQUESTRO DELLE 3 IMBARCAZIONI E DEGLI ATTREZZI UTILIZZATI. A BORDO DELLE TURBOSOFFIANTI SONO STATI RINVENUTI 260 KG. DI VONGOLE VERACI CHE, DOPO IL CONTROLLO DEL SERVIZIO VETERINARIO DEL COMUNE DI CHIOGGIA INTERVENUTO SU RICHIESTA DEI FINANZIERI, SONO STATE RIGETTATE IN ACQUE PROFONDE LAGUNARI, IN QUANTO ANCORA VIVE E VITALI. I FINANZIERI HANNO INOLTRE VERIFICATO LE POSIZIONI LAVORATIVE DELLE PERSONE FERMATE, SCOPRENDO CHE UNO DEI MARINAI IMBARCATI ERA ASSUNTO IRREGOLARMENTE. VERRA’ QUINDI INOLTRATA SEGNALAZIONE ALLA DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO, PER LE RELATIVE SANZIONI.