mercoledì 30 novembre 2011

PESCA SEMPRE PEGGIO: tentativo di autoridursi le giornate di pesca


Situazione sempre più pesante per la marineria,sabato prossimo è previsto un incontro presso la sala maggiore del consiglio del comune di Chioggia per tutta la marineria:armatori,pescatori...si vuole arrivare ad un accordo di auto-limitarsi le giornate di pesca, in sostanza tornare alle quattro giornate di pesca, qualcuno addirittura afferma che tre sarebbero sufficienti.Speriamo bene per i nostri pescatori, ricordiamoci che non è solo un problema di una categoria ma dell'intera città, se si ferma la pesca, soprattutto in un momento come questo.

sabato 12 novembre 2011

“ strage” di verbali per la marineria di Chioggia

Purtroppo gli inconvenienti continuano a non mancare per la marineria Chioggiotta,lunedì scorso infatti la capitaneria di porto ha effettuato una verifica a tappeto sull’osservanza delle nuove regole che prevedono tre giorni di pesca riscontrando che numerosi pescherecci pur avendo presentato la dichiarazione di non essere usciti in mare in realtà erano andati a pescare.
Sembra che il riscontro sia stato fatto controllando la mattina le barche che non erano all’ormeggio e al pomeriggio verificando i fogli d’asta,ovviamente chi aveva presentato la mattina in capitaneria la dichiarazione di non essere usciti in mare è stato, è il caso di dirlo,beccato con le dita nella marmellata.



In realtà non è che i pescatori abbiano elaborato una strategia per aggirare le regole, la giornata di pesca inizia dopo la mezzanotte, lunedì le condizioni meteo sembrava che potessero permettere l’uscita in mare ma dopo poche “ calae” i comandanti hanno preferito desistere e rientrare in porto, c’è chi alle sei della mattina era già ormeggiato in banchina e chi è rientrato alle 11.
A quel punto avendo pescato molto poco, si parla di quantitativi minimi, molti pescherecci, ci dicono 35 barche, avrebbero pensato di non perdere la giornata presentando ugualmente la dichiarazione di non essere usciti ma a questo punto le autorità preposte, hanno effettuato i controlli accertando l’inadempimento.
Questo atto potrebbe essere molto più grave di quello che si pensa in quanto c’è il reato di aver presentato una dichiarazione falsa le cui conseguenze oltre a presentare risconti penali potrebbe far perdere il rimborso dei 60 giorni di fermo tecnico terminato lo scorso settembre.
Certamente bisognerebbe fare dei distinguo perché un conto è chi è uscito in mare, per guadagnarsi il pane, e dopo un paio di prove di pesca ha preferito tornare, un altro è chi ha utilizzato praticamente tutta la giornata di pesca portando al mercato dei quantitativi più consistenti d’altra parte la capitaneria di Porto ha il dovere di far osservare le regole.
L’obbligo di pesca di tre giorni la settimana terminerà la penultima settimana di novembre, si tornerà ai cinque giorni alla settimana-


Andrea Comparato

sabato 5 novembre 2011

PREZZI del PESCE in PICCHIATA? di chi è la responsabilita??


Ascoltando i pareri sui problemi della pesca di Chioggia avevo familiarizzato con termini e vocaboli tipicamente di mare quando, ho scoperto, esiste la dimensione Manzoniana del mondo della pesca chioggiotta, con tanto di “innominato”, “ Don Rodrigo” e gli immancabili “ bravi”.
Non sono pochi coloro che attribuiscono la responsabilità del crollo dei prezzi del pesce al mercato ittico, alcuni pescatori accusano apertamente i colleghi di non osservare la regola di pescare solo tre giorni ( 72 ore) alla settimana, come fissa il decreto.
Nell’ultima settimana i prezzi del pesce conferito al mercato ittico si sono abbassati ad un livello che difficilmente garantisce la remunerazione agli armatori e agli equipaggi. I barboni da cinque/sei euro sono arrivati a uno, le sogliole a nove mentre inizialmente erano pagate 15/16 anche 18 e quelle mezzane a sei, i moli addirittura a cinquanta centesimi.
La principale causa del ribasso è sempre la stessa: al mercato viene conferito troppo prodotto e quindi il prezzo si abbassa, mentre non diminuiscono certamente i costi di esercizio (in primo luogo quello del gasolio). E’ un circolo vizioso negativo per i pescatori e per quelle risorse ittiche che le nuove normative dovrebbero preservare, ma oltre alla concorrenza poco corretta di una parte dei pescatori che lavorano più ore del consentito, ho raccolto esplicite dichiarazioni di pescatori che incolpano alcuni loro colleghi di avere i classici “ pali” di guardia alla Capitaneria di Porto e della Finanza.
E’ il caso di giovedì scorso. Nonostante il decreto prevedesse la giornata come festiva, una parte della marineria è uscita regolarmente in mare mentre gli altri pescherecci sono rimasti fermi per la festività. A voler essere ingenui si potrebbe pensare ad una diversa interpretazione della regola, in buona fede, da parte degli operatori… ma, guarda caso è arrivato un fonogramma che in pratica autorizzava l’uscita alle 19,30 della sera!!! Tardi per diramare a tutti l’informazione, far riunire gli equipaggi, prepararsi e partire.
Questo è quanto spiega con estrema precisione nell’intervista allegata Renzo Zennaro della A.G.C.I. Agrital, operatore del settore: qualcuno era stato informato preventivamente dell’arrivo di questo fonogramma.
Il panorama non ispira certo all’ottimismo, siamo in presenza di una crisi economica senza precedenti, cosa accadrà quando cesserà il limite dei tre giorni e i pescatori andranno a pescare per cinque?
Vinceranno i Renzo Tramaglino oppure l’innominato e i sui brav-acci???
Andrea Comparato





Intervista a Renzo Zennaro della A.G.C.I.AGRITAL